Per valutare i risultati di una Cardiochirurgia, bisogna prendere in considerazione prima di tutto la mortalità a 30 giorni dopo l'intervento.
Per poter stratificare il rischio operatorio e confrontare i risultati di una Cardiochirurgia con le altre sono stati costruiti degli score. Il più utilizzato in Europa è l'Euroscore (link: www.euroscore.org ).
La Regione Piemonte (con la Regione Emilia Romagna) da anni ha reso obbligatorio per poter chiudere una cartella clinica di un paziente operato in Cardiochirurgia l'inserimento dell'Euroscore additivo. Di conseguenza è possibile stratificare il rischio per classi di gravità dei pazienti:
0-5 di = rischio medio-basso
6-10 = rischio alto
>=11 = rischio altissimo
Inoltre per calcolare il rischio di morte sono stati introdotti un Euroscore logistico I (che tende a sovrastimare il rischio), e recentemente un Euoroscore logistico II (che tende a sottostimare i rischi elevati).
Risultati Cardiochirurgia del Mauriziano
Euroscore N. Pazienti Mortalità Euroscore log. II Euroscore log. I
additivo reale atteso atteso
Gennaio-Dicembre 2015
tutti i pazienti
0-5 142 1,4% 1,5% 2,7%
6-10 246 4,5% 4,2% 9,7%
>=11 72 26,4% 23,8% 44,1%
tutti 460 6,9% 6,4% 12,9%
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Valvolari 2012- 2015
0-5 256 0,8% 1,3% 2,8%
6-10 541 6,1% 3,6% 9,2%
>=11 123 21,9% 20,8% 40,4%
totale 920 6,7% 5,2% 11,6%
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Coronarici 2012- 2015
0-5 250 0,8% 1,6% 2,6%
6-10 122 3,3% 4,3% 9,1%
>=11 24 37,5% 16,8% 30,9%
totale 395 3,8% 3,3% 6,3%
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Periodo 2012- 2015
Tutti i pazienti
0-5 591 0,7% 1,7% 2,8%
6-10 1018 6,3% 4,1% 9,8%
>=11 263 24,3% 20,1% 40,2%
tutti 1871 7% 5,5% 11,9%
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Come si può vedere la mortalità reale è nei pazienti a rischio medio-basso sempre inferiore sia all'euroscore logistico 1 che al logistico 2.
Negli ultimi anni la Cardiochirurgia è stata oggetto di profondi cambiamenti che hanno modificato in maniera sostanziale sia le possibilità terapeutiche offerte che i risultati ottenuti. Oggi alcune patologie coronariche e quasi tutte le patologie valvolari aortiche, mitraliche, tricuspidali ed atriali (se non associate a bypass aorto-coronarico), possono essere trattate mediante una piccola incisione di pochi centimetri (5-8 cm) che non prevede il ricorso alla sternotomia tradizionale (apertura completa dello sterno).
Nel nostro centro oltre 700 pazienti sono stati operati con tecniche di cardiochirurgia mininvasiva dal 2009 ad oggi.
In particolare nel nostro centro, l'utilizzo della mini-toracotomia destra (in genere al al 4° spazio intercostale) per la chirurgia della valvola mitralica, tricuspidalica e del setto interatriale è stata notevolmente incrementata nell'ultimo periodo.
Anche per la chirurgia della valvola aortica è possibile effettuare un miniaccesso per minitoracotomia destra (in genere al 2° spazio intercostale).
Sempre per la chirurgia della valvola aortica e per gli aneurismi dell'aorta ascendente, è possibile utilizzare una mini-sternotomia a J al terzo spazio intercostale (apertura parziale dello sterno). La chirurgia mini-invasiva ha un impatto meno gravoso sulle condizioni generali del paziente ed offre una opportunità terapeutica agli anziani con importanti co-morbidità, il cui rischio chirurgico sarebbe proibitivo con l'approccio tradizionale. Inoltre in miniaccesso si ha una minor perdita di sangue e, di conseguenza, una riduzione importante di trasfusioni ematiche (e questo influenza anche i risultati a distanza).
I vantaggi dell'approccio mini-invasivo per il paziente sono molteplici ed in genere riassumibili con un più rapido recupero post-operatorio. la mancata apertura dello sterno favorisce una più rapida guarigione delle ferite chirurgiche, riducendo il rischio di infezioni;la meccanica respiratoria è meno compromessa rispetto a quello che accade dopo una sternotomia longitudinale e questo è fondamentale soprattutto per i pazienti anziani e per quelli con patologie respiratorie.
La cicatrice chirurgica è di piccole dimensioni (circa 6-8 cm rispetto ai 20-25 cm dellasternotomia tradizionale). Nel caso della mini-toracotomia destra al quarto spazio intercostale (chirurgia mitralica, tricuspidalica e del setto interatriale), l'incisione viene fatta nel solco mammario (importante soprattutto per le giovani donne) e la cicatrice risulterà infatti non visibile perché coperta dalla mammella. Inoltre, l'introduzione nel nostro centro della sostituzione valvolare aortica percutanea (per puntura o con un piccolo taglio a livello dell'inguine) o trans-apicale (con un piccolo taglio sotto il capezzolo sinistro) hanno permesso di raggiungere i più alti standard a livello europeo (queste tecniche sono comunque riservate a quei pazienti con un rischio preoperatorio molto alto).
Ultima Modifica: 01/09/2017