La Medicina Nucleare è la branca specialistica
della medicina che si avvale dell'uso di radionuclidi artificiali a
scopo diagnostico, terapeutico e di ricerca biomedica.
La Struttura Complessa di Medicina Nucleare si avvale di
apparecchiature all'avanguardia per visualizzare e registrare
immagini, ottenute per mezzo della rilevazione delle radiazioni
emesse dai radiofarmaci preparati nel laboratorio della struttura
secondo la normativa delle NBP-MN.
È quindi il paziente che, previa somministrazione di un
radiofarmaco, scelto opportunamente in modo che si concentri
nell'organo oggetto di studio, o che si comporti come tracciante di
una particolare funzione biologica, emette le radiazioni. Queste
vengono registrate in immagini che, elaborate e lette dai medici
nucleari, aiutano le diagnosi "funzionali", cioè
l'espressione di una funzione
vitale.
La struttura eroga le proprie
prestazioni così come definite dal Nomenclatore Tariffario Nazionale
di cui al D.M. n. 150 del 22/07/1996 e dal Nomenclatore Tariffario
Regionale e, a seguito della DGR n. 51-2485 del 23 novembre 2015,
risulta centro di riferimento regionale per i trattamenti di medicina
nucleare dei tumori della tiroide e delle ghiandole endocrine.
Nella S.C. Medicina Nucleare vengono eseguite indagini nell'ambito dei seguenti campi specialistici:
In regime ambulatoriale:
Trattamento radiometabolico dell'ipertiroidismo
Trattamento radiometabolico delle metastasi ossee dolorose
Sinoviolisi radiometabolica (sinoviortesi) nelle artriti
In regime di ricovero - degenza protetta:
Trattamento radiometabolico del carcinoma tiroideo differenziato
Trattamento del carcinoma epatico con 90Yttrio-microsfere
Trattamento dei tumori neuroendocrini con 131I-MIBG
Questi trattamenti comportano
l'impiego di elevati quantitativi di radioattività che viene
veicolata sul tumore o sull'organo bersaglio da un carrier
specifico in modo che dosi elevate di radiofarmaco si legano a
strutture espresse da neoplasie maligne oppure ne vengono
metabolizzate, ed esercitano così un effetto terapeutico erogando
alla lesione una considerevole energia radiante (radioterapia
metabolica).
I
pazienti che vengono ricoverati nel Reparto di Medicina Nucleare,
devono rimanere in isolamento per un certo numero di giorni, di
solito da uno a tre/cinque. Durante il loro ricovero non possono
venire a contatto con i familiari, salvo casi eccezionali (ad esempio
piccoli pazienti che necessitano dei
genitori o degenti adulti non autonomi che necessitano di assistenza
familiare). Solo il personale della Struttura (Medici, Infermieri,
Ausiliari) ha accesso alle camere di degenza protetta e presta
diretta assistenza ai malati. Il ricovero è preceduto da una
opportuna preparazione, che differisce da caso a caso, e che viene
indicata al paziente dal Medico del Reparto in fase della
programmazione del ricovero. Il ricovero deve essere a data fissa per
poter organizzare il rifornimento dei radiofarmaci e programmarne la
consegna al Reparto in concomitanza con il ricovero del Paziente.
All'interno della
struttura c'è un laboratorio RIA per il dosaggio con metodiche
radioimmunochimiche di:
Il tempo di attesa, dal momento dell'accettazione nella struttura alla chiamata all'interno della struttura, dipendono sia dal tipo di radiofarmaco che deve essere somministrato (in relazione alla sua fisiologica distribuzione nel corpo umano), sia al tipo di esame a cui il paziente deve sottoporsi.
Il tempo di permanenza in Medicina Nucleare dipende da:
E inoltre può variare in relazione:
Ultima Modifica: 16/02/2017